Un processo produttivo sicuro e controllato che impiega materiali naturali

Panoramic view of Rosignano white beach. Tuscany, Italy

Solvay è un’azienda basata sulla scienza, impegnata a contribuire alla fornitura di prodotti e materiali che apportano vantaggi alla collettività. Per questo ci prefiggiamo obiettivi di grande portata con la nostra strategia per lo sviluppo sostenibile, Solvay One Planet. In Solvay ci impegniamo al massimo per andare oltre gli standard che ci vengono richiesti.
Da oltre un secolo lo stabilimento Solvay di Rosignano produce carbonato di sodio e bicarbonato di sodio. Il carbonato di sodio è conosciuto anche come soda ed è impiegato principalmente nella produzione del vetro.
Il processo produttivo del carbonato di sodio utilizza solo materie prime naturali, fra cui il calcare, proveniente dalle vicine cave di San Carlo in provincia di Livorno. I residui sabbiosi di calcare provenienti dal ciclo produttivo vengono scaricati dallo stabilimento Solvay nel mare antistante. Si tratta dello stesso materiale naturale che entra nello stabilimento: Solvay non usa né aggiunge metalli pesanti nel corso del processo produttivo. Il calcare naturale contribuisce a conferire il colore bianco alle spiagge e anche a stabilizzare il litorale contro l’erosione. Tutto questo avviene nel pieno rispetto delle normative locali e nazionali e degli elevati standard di Solvay a protezione di salute, sicurezza e ambiente.

L'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), che garantisce la conformità ai requisiti IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) per lo stabilimento di Rosignano, che comprende l'impianto Solvay per la produzione di soda, è stata rinnovata dal Ministero della Transizione Ecologica nel gennaio 2022 per i prossimi 12 anni. Essa conferma che lo stabilimento Solvay di Rosignano può continuare ad operare nel rispetto dei requisiti normativi europei e italiani. Il rinnovo è giunto dopo un'ampia revisione triennale delle operazioni di Rosignano, condotta da un comitato indipendente di esperti.

Solvay ha recentemente chiesto a Ramboll Italia, una società di consulenza specializzata, di eseguire un audit che comprende campionamenti e analisi indipendenti. Gli obiettivi sono due: 1/ valutare le concentrazioni di metalli nelle "Spiagge Bianche" in prossimità del punto di immissione in mare del sito industriale Solvay di Rosignano. 2/ analizzare e verificare la qualità delle acque nel punto di campionamento dell'impianto di carbonato di sodio. L'audit conclude che: "le concentrazioni di metalli apportate dallo scarico (SP4), sia disciolti che presenti nella frazione in fase solida, sono rispettose della salute umana e dell'ambiente marino e quindi non creano alcun pericolo".

Nel settembre 2022, Solvay ha annunciato un nuovo piano d'azione per ridurre i residui di calcare rilasciati in mare, come parte degli sforzi del Gruppo per ottimizzare continuamente l'efficienza e la sostenibilità delle sue operazioni, e in linea con l'autorizzazione IPPC. Solvay ha anche identificato dei partner per riutilizzare i residui di calcare nell'edilizia e nell'agricoltura, creando così un'economia circolare.

Inoltre, ulteriori impegni One Planet sono stati presi attraverso la firma di un protocollo d'intesa con il Comune di Rosignano. Il nuovo programma di Rosignano prevede investimenti mirati per la riduzione delle emissioni di CO2, il rafforzamento della biodiversità, il contenimento dei consumi idrici e il miglioramento dell'integrazione con la comunità. 

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Cosa viene scaricato in mare a Rosignano?
Etretat

Lo stabilimento Solvay scarica in mare principalmente residui di calcare.

Il calcare è un materiale naturale molto diffuso, che si trova anche nella maggior parte delle scogliere vicino a Rosignano e in molte coste del mondo (come ad Etretat, in Francia).  

Il calcare viene utilizzato come materia prima nella produzione di soda. I residui sabbiosi di calcare provenienti dal ciclo produttivo vengono scaricati dallo stabilimento Solvay nel mare antistante, dove contribuisce a conferire il colore bianco alle spiagge e anche a stabilizzare il litorale contro l’erosione (cfr. anche domanda 4, i vantaggi dello scarico di calcare) Il sito scarica altri solidi sospesi come gesso, sabbia e argilla, tutti materiali naturali e inerti. Lo scarico di questi materiali sabbiosi non altera la qualità dell’acqua (cfr. domanda 6, l’acqua è sicura per la balneazione?)

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Perché a Rosignano si usa questo processo di scarico mentre altrove si usano altre tecniche?

Ci sono diverse tecniche accettate per trattare le sostanze non tossiche e non pericolose provenienti dalle attività di produzione del carbonato di sodio, come indicato nel documento di riferimento della Commissione europea sulle migliori tecniche disponibili (BAT).

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  • Bacini di decantazione (considerati come BAT per una struttura senza sbocco sul mare)
  • Scarico diretto in mare (considerato come BAT per un impianto vicino al mare) attraverso condutture o un canale aperto

Ciascuna delle tecniche è stata considerata esclusivamente in base alle caratteristiche del luogo e all'allineamento con le BAT. A seguito di colloqui con le autorità e col supporto di enti scientifici indipendenti, il rilascio in mare attraverso un canale aperto si è confermato come la soluzione migliore per Rosignano, dato che

  • le correnti sottomarine assicurano che il calcare, non tossico, non si accumula (come richiesto dalle BAT), ma si diffonde uniformemente sul fondale marino; e
  • Il calcare che rifluisce sulla riva e sulla spiaggia gioca un importante ruolo di stabilizzazione della linea costiera contro l'erosione.

Il rinnovo dell’AIA riconosce questi fatti, confermando che il rilascio diretto in mare attraverso un canale aperto è la miglior tecnica disponibile secondo le BAT-BREF.

Anche il sindaco di Rosignano ha confermato che “altre soluzioni, quali i bacini di decantazione, sono state valutate e scartate” (vedi citazione completa)

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Perché la spiaggia di Rosignano è così bianca e la sua acqua così azzurra?
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Lo stabilimento utilizza come materia prima il calcare naturale proveniente dalle vicine cave di San Carlo, in provincia di Livorno. Il calcare polverizzato, residuo del ciclo produttivo, viene scaricato dallo stabilimento Solvay nel mare antistante, contribuendo alla colorazione bianca delle spiagge, aiutando anche a prevenire l’erosione naturale (cfr. domanda 4). Il colore azzurro dell'acqua è accentuato dalla sabbia bianca del fondale marino meno profondo.

Rilasciare calcare in prossimità della costa presenta dei vantaggi?
Marina-di-Pisa

Il calcare rilasciato dallo stabilimento Solvay, ritornando verso il litorale e la spiaggia, gioca un ruolo importante nella stabilizzazione della costa contro l’erosione. Ciò è riconosciuto nel rinnovo dell’autorizzazione ambientale del gennaio 2022: "la presenza di solidi sospesi non influisce sulla valutazione qualitativa di questo tratto di mare e, anzi, essi costituiscono, nella loro granulometria più grossolana, la qualità delle caratteristiche "Spiagge Bianche", uno dei pochi tratti di costa toscana che non è interessato dall'erosione marina" (Parere Istruttorio Conclusivo - p. 30)

L'erosione è un problema significativo lungo la costa toscana come confermato da molti studi tra cui uno dell'Università di Pisa, che afferma che senza il rilascio di calcare di Solvay di almeno 140 tonnellate/anno, la spiaggia scomparirebbe rapidamente. Infatti, molti comuni usano la sabbia dragata dal fondo del mare o dalle cave per mantenere le loro spiagge e proteggere la costa dall'erosione.

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha dichiarato "L'erosione costiera è un fenomeno dinamico, conseguenza dei cambiamenti climatici, che interessa ampi tratti della costa toscana. Questo impone alla Regione di orientare la propria attività sia alle esigenze di risanamento stagionale che alla programmazione di lungo periodo".

Nel 2019 la Regione Toscana ha concesso un premio per l'innovazione a un progetto chiamato Marble Beaches che utilizza i residui delle cave di marmo di Carrara (che in realtà è calcare in una forma geologica diversa, come spiegato qui) per reintegrare le spiagge e sostenere la stabilizzazione delle coste.

 

La spiaggia di Rosignano Solvay è tossica o inquinata?

No, i solidi sospesi scaricati in mare dall'impianto Solvay sono tutti materiali naturali e inerti. Le autorità competenti monitorano costantemente la spiaggia e la qualità della sabbia (esempio).

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L’acqua è balneabile in sicurezza?

Le istituzioni locali e le autorità pubbliche, ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e ARPAT (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana). controllano regolarmente anche la qualità dell’acqua marina e confermano che le condizioni ambientali nei dintorni dello stabilimento, compresa la qualità dell’acqua, sono in linea con il resto del litorale toscano, come emerge molto chiaramente in questa tabella pubblicata da ARPAT. Il rapporto ARPAT sulla qualità delle acqua balneabili toscane nel 2020 valuta “eccellenti” tutti e 17 i punti di prelievo nel comune di Rosignano Marittimo, compresi i due davanti allo stabilimento Solvay. In conformità con la legge italiana, per gli impianti industriali o le aree portuali, la balneazione non è consentita a meno di 100 metri a monte e a valle di qualsiasi punto di scarico. In altre parole, questa zona di esclusione è generale e non è specifica o esclusiva delle attività di Rosignano. Coerentemente con questa normativa, il Comune e ARPAT fanno riferimento a una restrizione sull’area come misura precauzionale.

Come è regolamentato e monitorato il processo Solvay a Rosignano?

L'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), che garantisce la conformità ai requisiti IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) per lo stabilimento di Rosignano, è stata rinnovata dalle autorità nel gennaio 2022. Il nuovo permesso si basa su una revisione approfondita delle attività di Rosignano condotta da un comitato indipendente di esperti, il cui rapporto conclusivo contiene prescrizioni dettagliate che devono essere rispettate dall'impianto, e inoltre un rapporto approfondito di monitoraggio e conformità dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).

Le attività di Solvay sono controllate regolarmente da enti scientifici e terze parti, come dallo schema:

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Il rinnovo dell’Autorizzazione a Solvay per l'esercizio dell'impianto di Rosignano viene concesso anche a condizione che ogni due anni venga effettuato uno studio indipendente e approfondito sull'eventuale impatto delle attività sull'ambiente marino in prossimità dello stabilimento. L'ultimo studio si è concluso nel novembre 2020, non rilevando alcun impatto sulla qualità delle acque derivante dall'impianto Solvay, il che ha permesso di rinnovare l'autorizzazione nel gennaio 2022.

Approfondisci: qualità delle acque e monitoraggio ambientale

Scaricate metalli pesanti provenienti da questo processo?

Solvay non utilizza né aggiunge metalli pesanti nel corso del suo processo industriale. Il calcare, come molti tipi di roccia o pietra, contiene naturalmente tracce di metalli pesanti, ma questi rimangono imprigionati allo stato solido nel calcare e non sono dannosi per gli organismi viventi, comprese le persone e i pesci.

L'acqua è balneabile?

La qualità dell'acqua - regolarmente testata dalle autorità e dagli enti tecnici di controllo - è buona e sicura e in linea con il resto del litorale toscano. In conformità con la legge italiana, per gli impianti industriali o le aree portuali, la balneazione non è consentita a meno di 100 metri a monte e a valle di qualsiasi punto di scarico. In altre parole, questa zona di esclusione è generale e non è specifica o esclusiva delle operazioni a Rosignano.

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Solvay diluisce i metalli pesanti aggiungendo acqua agli scarichi?

No. Il processo di Solvay per la produzione di carbonato di sodio non utilizza né aggiunge metalli pesanti. Solvay non rilascia più acqua di quella strettamente necessaria al suo processo. 
Solvay misura e monitora le proprie attività secondo standard industriali riconosciuti a livello internazionale, stabiliti e verificati dalle autorità di regolamentazione. La concentrazione di composti rilasciati in mare presso il punto di scarico di Rosignano è stata costantemente ben al di sotto della soglia stabilita dalle autorità e prevista dalle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA-IPPC), susseguitesi nel corso degli anni. 

Qual è la storia di Rosignano?

Lo stabilimento di Rosignano è uno dei primi siti della Solvay. Quando le attività iniziarono nel 1912, la zona aveva pochissimi abitanti. Il paese vicino allo stabilimento si chiama "Rosignano Solvay" perché si è sviluppato attorno alle attività produttive ed economiche dello stabilimento. Rosignano Solvay è un raro esempio di storia industriale: un paese che è sorto dal nulla all'inizio del XX secolo intorno a un impianto chimico.

Per saperne di più

È vero che il programma ambientale delle Nazioni Unite ha classificato Rosignano come uno dei siti costieri più inquinati?

La classifica dell'UNEP sui siti costieri risale al 1999 e non è stata più aggiornata. Riguarda una lunga lista di 101 hotspot costieri mediterranei. Rosignano ha un punteggio di 15,6 su una scala da 0 a 25). Gli hotspot sono valutati sulla base di una lista di 6 fattori chiave che non sono tutti rilevanti per il sito di Rosignano. Nel complesso si valuta l'impatto degli scarichi civili e industriali sulla qualità dell'acqua marina locale, l'acqua potabile, le attività ricreative, l'economia e il benessere sociale. 

Nell'ultima pubblicazione ARPAT, Rosignano è classificato come Eccellente in termini di stato ecologico. Nell'ultima pubblicazione ARPAT, Rosignano è classificato come Eccellente in termini di stato ecologico. Negli ultimi 20 anni, molto è cambiato. Solvay ha investito tanto negli ultimi due decenni per migliorare i suoi processi produttivi, adottando un uso migliore delle risorse naturali come la diminuzione dei consumi idrici, un minor consumo di energia, una riduzione delle emissioni in aria e in acqua e una diminuzione della produzione di rifiuti migliorando le pratiche di riciclo.

Conformità a rigorosi standard ambientali

Aerial view of Tuscany coastline, Italy

Le nostre attività produttive a Rosignano avvengono nel pieno rispetto delle normative e dei nostri rigorosi standard, compresa l'applicazione del quadro comunitario delle migliori tecniche disponibili (BAT/BREF).
 
Lavoriamo in stretta collaborazione con le istituzioni locali, per monitorare la qualità della costa, dell'acqua, della flora e della fauna.
 
Il rinnovo dell’autorizzazione di Solvay per la gestione dello stabilimento di Rosignano è subordinato anche alla realizzazione, ogni due anni, di uno studio indipendente e approfondito sull'impatto che le attività dello stabilimento potrebbero avere sull'ambiente marino. L'ultimo studio si è concluso nel novembre 2020 e non ha evidenziato alcun impatto dell'impianto Solvay sulla qualità delle acque.
 
Le istituzioni locali e le autorità pubbliche, tra cui ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana) che vigila sull'impianto, controllano regolarmente anche la qualità delle acque e hanno confermato che le condizioni ambientali in prossimità dell'impianto sono in linea con quelle del resto della costa toscana.

Qualità dell’acqua e monitoraggio ambientale

Il monitoraggio viene fatto su base quotidiana, bimestrale, trimestrale e annuale.

  • Analisi quotidiana dello scarico del calcare
  • Valutazioni approfondite bimestrali dello scarico del calcare
  • Monitoraggio almeno trimestrale da parte di ARPAT della qualità dell'acqua scaricata e dell'acqua di mare
  • Monitoraggio annuale delle condizioni di balneazione a cura dalle autorità comunali

 
Le istituzioni locali e le autorità pubbliche tra cui ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscanahanno confermato che la qualità delle acque nel mare antistante il sito di Rosignano è in linea con il resto della costa toscana.

Studi indipendenti di sicurezza e ambientali

Numerose istituzioni governative e accademiche conducono studi regolari per valutare la sicurezza e l'impatto ambientaledelle strutture Solvay su Rosignano. Fra questi:

  • "Monitoraggio dello stato dell'ambiente marino nell'area antistante il sito Solvay di Rosignano Marittimo” (LI), prodotto dall'Istituto per l'Ambiente Marino Costiero, una divisione del Consiglio Nazionale delle Ricerche Italiano nel 2020
  • Studi ARPAT 
  • "Valutazione dello stato ambientale nell'area antistante il sito Rosignano-Solvay", dell'Istituto per lo studio degli Impatti Antropici e Sostenibilità in ambiente marino (link alla versione italiana dell'abstract e della conclusione)
  • "Studio DEAM su stabilità' spiaggia ed erosione", del Dipartimento di Biologia, Università di Pisa (link allo studio completo)
  • ARS, l'Agenzia Regionale per la Salute, monitora regolarmente gli indicatori chiave riguardanti la salute in numerose città della Toscana.
  • Un audit indipendente conferma che le operazioni di Solvay a Rosignano sono sicure. L'audit conclude che: "le concentrazioni di metalli apportate dallo scarico (SP4), sia disciolti che presenti nella frazione in fase solida, sono rispettose della salute umana e dell'ambiente marino e quindi non creano alcun pericolo". 
  • Per ulteriori informazioni, vedere anche questo dettagliato Q&A dall'Assemblea Generale di Solvay nel maggio 2021 e tutti i documenti relativi alla nuova AIA accordata a Solvay da gennaio 2022.

Il nostro impegno per la sostenibilità 

Aerial view of Solvay’s Rosignano plant

In linea con il nostro impegno in materia di sostenibilità, negli ultimi 20 anni abbiamo fatto investimenti significativi a Rosignano, concentrandoci sulla riduzione del consumo di acqua dolce, sulla riduzione dei consumi energetico, sulla riduzione delle emissioni e sull'aumento del riciclo e del riutilizzo.

  • Abbiamo ridotto il prelievo di acqua dolce del 20% nell'ultimo decennio.
  • Dal 2006, abbiamo sostituito 3 milioni all'anno di metri cubi di acqua di pozzo con acqua riciclata dal locale impianto di trattamento delle acque reflue comunali.
  • Nel 2018, abbiamo speso 40 milioni di euro per una centrale di cogenerazione ad alta efficienza, che ci ha permesso di ridurre le emissioni del 40% negli ultimi due anni pur producendo la stessa quantità di vapore.
  • Nel 2019, abbiamo costruito un nuovo impianto per la cattura, la purificazione liquefazione di 40 Kt/anno di CO2 da riutilizzare nella nostra produzione di bicarbonato.
  • La rinnovata autorizzazione IPPC di Solvay conferma una quantità massima di solidi sospesi rilasciati ogni anno (250.000 tonnellate). Nel tentativo di ottimizzare continuamente l'efficienza e la sostenibilità, Solvay si è impegnata a studiare ulteriormente possibili nuove soluzioni tecniche per ridurre la quantità di solidi sospesi prodotti o rilasciati in mare e a riferire i suoi risultati alle autorità. 

Leggi la lettera aperta del consiglio di amministrazione di Solvay sulle operazioni di soda a Rosignano

 

Per qualsiasi domanda sulle attività di Solvay relative alla soda a Rosignano, vi preghiamo di contattarci: rosignano.solvay@solvay.com